Nel corso della primavera del 2020, in piena emergenza sanitaria globale dovuta al COVID-19, la Regina Elisabetta II concesse all’allora Primo Ministro del Regno Unito, Boris Johnson, l’accesso ai giardini di Buckingham Palace per permettergli di passeggiare con la sua fidanzata dell’epoca, Carrie, e il loro figlio Wilfred, nato nell’aprile dello stesso anno. Un episodio particolare è venuto a turbare la tranquillità di tali passeggiate: il cane di Carrie, un Jack Russell di nome Dilyn, si rese protagonista di un inevitabile contrattempo.
l’incidente nel giardino reale
Durante una di queste passeggiate, il Jack Russell Dilyn aggredì e uccise uno dei giovani cigni agli specchi d’acqua del palazzo, una situazione che causò non poco imbarazzo al Primo Ministro. Nonostante l’incidente, Johnson decise di non informare direttamente la sovrana dell’accaduto, un dettaglio che non sfuggì alla regina, la quale, con una sottile allusione durante un incontro successivo con Johnson, menzionò l’incompatibilità tra i Jack Russell e le giovani nidiacee.
il comportamento problematico di dilyn
Il libro “The Making of a King: King Charles III and the Modern Monarchy” dell’autore Robert Hardman non solo racconta l’episodio del tragico destino del giovane cigno, ma descrive anche altri comportamenti problematici del canino. Dilyn era già noto per aver causato danni nella residenza di campagna dei primi ministri britannici, Chequers, distruggendo libri antichi e arredi preziosi, oltre a comportamenti poco appropriati come urinare sui tappeti di pregio e masticare le gambe delle sedie. L’esuberanza dell’animale non si limitava ai danni materiali; infatti, si segnalò per le sue espressioni di “istinti romantici”, quali ad esempio montare le gambe delle persone.
l’indiscrezione riguardante il colloquio con la sovrana
Oltre a doversi occupare dei dispetti causati dal suo cane, Johnson fu criticato per avere rivelato, poco dopo la sua nomina a Primo Ministro nel luglio 2019, le parole inizialmente rivoltegli dalla Regina durante un loro colloquio, una rivelazione che violava il codice di riservatezza che circonda gli incontri con il monarca. Si trattò, come riportato da Hardman, di una manifesta trasgressione delle regole di confidenzialità che sovrintendono agli udienze reali.
La Regina Elisabetta II incontrò 15 Primi Ministri durante il suo regno, da Winston Churchill a Liz Truss, fino a pochi giorni prima della sua scomparsa nel settembre 2022, all’età di 96 anni.